wordpress stats

Avere o essere

La Grande Promessa di Progresso Illimitato – vale a dire la promessa del dominio sulla natura, di abbondanza materiale, della massima felicità per il massimo numero di persone e di illimitata libertà personale ha sorretto le speranze e la fede delle generazioni che si sono succedute a partire dall’inizio dell’era industriale. […] L’imponenza della Grande Promessa, le stupende realizzazioni materiali e intellettuali dell’era industriale devono essere tenute ben presenti se si vuole capire l’entità del trauma che oggi è prodotto dalla constatazione del suo fallimento. E’ infatti innegabile che l’era industriale non sia riuscita ad esaudire la Grande Promessa e un numero sempre crescente di persone sta oggi rendendosi conto di quanto segue: la soddisfazione illimitata di tutti i desideri non comporta il vivere bene, né è la strada per raggiungere la felicità o anche soltanto il massimo di piacere; il sogno di essere padroni assoluti delle nostre esistenze ha avuto fine quando abbiamo cominciato ad aprire gli occhi e a renderci conto che siamo tutti divenuti ingranaggi della macchina burocratica, e che i nostri pensieri, i nostri sentimenti e i nostri gusti sono manipolati dai governi, dall’industria e dai mezzi di comunicazione di massa controllati dagli uni e dall’altra; il progresso economico è rimasto limitato ai paesi ricchi, e il divario tra nazioni ricche e nazioni povere si è più che mai ampliato; lo stesso progresso tecnico ha avuto come conseguenza il manifestarsi di pericoli per l’ambiente e di rischi di conflitti nucleari, e sia gli uni sia gli altri, agendo isolatamente o insieme, possono mettere fine all’intera civiltà o forse anche a ogni forma di vita. Quando, nel 1952, si recò ad Oslo a ricevere il premio Nobel per la pace, Albert Schweitzer, esortò il mondo a “osare di guardare in faccia la realtà… L’uomo è divenuto un superuomo… Ma il superuomo col suo sovrumano potere non è pervenuto al livello di una sovrumana razionalità. Più il suo potere cresce, e più egli diventa un pover’uomo… Le nostre coscienze non possono non essere scosse dalla constatazione che, più cresciamo e diventiamo superuomini, e più siamo disumani”.

(Erich Fromm, “Avere o essere”, 1976)